In attesa che i molteplici impegni lascino a Giovanni il tempo di scrivere la storia del gruppo velico ecco la storia di una barca, una a caso della flotta pioltellese.
La scelta č caduta su questa barca perchč č una barca storica, e non solo nel nome ...
Il pellicano
Potemkin giaceva abbandonato da anni in un campo sull'isola d'Elba, in mezzo ad altre barche e ciarpame vario. A prima vista come le sue vicine sembrava irrecuperabile, ma i velisti non si
spaventano facilmente e hanno molta fiducia nelle possibilitā del "fai da te", quindi hanno trasportato Potemkin (insieme a Micaela e a Nanā) in cascina ... si in cascina.
Ancora sopra un prato, ma adesso č in mezzo ad altre barche amate e curate da velisti volenterosi e talvolta elette a dimora da gatti di campagna.
In cascina Potemkin č stata ripulita, carteggiata, resinata, tugata, sabbiata, pitturata, verniciata, armata, .... e a settembre č stata messa in acqua ... sta a galla ... e va anche bene, peccato
per il boma ... basso, troppo basso, ma Giovanni ha giā promesso che sarā sistemato.
Tanto lavoro, ma ne č valsa la pena, adesso si potrā navigare su barche asciutte e comode.
Il nome merita un po' di attenzione, Potemkin era il suo nome originario ma rischiava di andare perso perchč nel gruppo velico tutte le barche hanno nomi femminili. Per fortuna il gruppo compatto
ha protestato e per una volta il gruppo velico avrā una barca con un nome maschile.
Chissā cosa direbbe il favorito di Caterina II che ha allestito la flotta del mar Nero, se sapesse che un pellicano porta il suo nome. Sic transit gloria homini!
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