L'esperienza è stata molto bella, anche per chi aveva già provato in passato.
La pratica continuata della navigazione costiera intesa come andar per mare, fermandosi ogni sera o quasi, tempo permettendo in una baia diversa, il contatto diretto e obbligato con mare, vento, sole, spiagge isolate, temporali, bagni notturni e mattutini, abbondanti lavaggi con acqua salata, colazioni memorabili e cene da cinque stelle seduti sui tronchi o sui massi in spiagge dove noi eravamo gli unici usufruitori, dormire sulle barche nella calma della bonaccia notturna ma anche frullati da dispettose risacche, ecco, tutto questo ed altro, per chi ama la vela è tantissimo.
Veniamo alle riflessioni pratiche
L'isola d'Elba in agosto è molto affollata e piena di Anne Drago che sono pronte a farti il culo se arrivi con la barca in spiagge dove ci siano più di tre ombrelloni dello stesso colore ... e spiagge deserte ci sono ma solo dopo le sei di sera e fino alle dieci-undici (per fortuna i turisti sono dormiglioni e noi marinai molto mattinieri ... nonostante quello che pensa qualcuno) per cui abbiamo trovato il modo di goderci sia la navigazione di giorno che le baie deserte la sera, la notte e la mattina.
Però bisogna sapersi adattare.
Inoltre esiste il divieto di manovrare a vela a meno di duecento metri dalle spiagge ... abbiamo saputo che il comandante Carmelo, durante il suo viaggio di ritorno, per aver dato ancora in prossimità di una spiaggia si è cuccato una multa di 172 euro dalla locale capitaneria.
Per cui gli arrivi e le partenze dalle spiagge sarebbero vietati e si fanno comunque quando non c'è nessuno nei paraggi.
Capita quindi spesso di doversi mettere alla ruota.
Per questa eventualità non eravamo del tutto preparati.
Essendo solo in cinque su due barche con sufficienti posti cuccetta, abbiamo quasi sempre dormito in barca (a parte il sottoscritto alla fine) e questo comporta alcuni vantaggi come il dover sbarcare alla sera solo la cambusa necessaria a fare il campo per la sera stessa e per la colazione del giorno dopo senza portare a terra nulla per dormire; questa modalità, visto che le barche sono quasi a prova di pioggia evita il rischio di cuccarsi gli acquazzoni notturni sulle spiagge ma comporta l'esposizione alla risacca, il rischio di doversi alzare di notte e scendere a terra per la manovra di emergenza di alaggio in caso di maltempo (abbiamo predisposto ed una volta utilizzato un ottimo paranco adatto all'uopo ... per fortuna non ci è capitato di dover far la manovra al buio con il mare frangente).
Inoltre comporta il non trascurabile fastidio di dover tornare sulle barche la sera dopo cena ... visto che le barche erano all'ancora con una cima a terra, ma a distanza di sicurezza dalla riva, questo significava a vote il doversi fare un bagno con l'acqua sopra l'ombelico e più su per riuscire a risalire.
Un gommoncino tipo Rovigno con pompa a pedale sarebbe stato utile, anche per gestire meglio gli ancoraggi alla ruota.
Sarebbe anche stato utile poter disporre di un fornello basculante per stare alla ruota e farsi un piatto caldo.
Per questo scopo i termos di Laura che venivano caricati ogni mattina di te e caffé caldi sono stati una graditissima scoperta.
A mio parere inoltre le barche che fanno la navigazione costiera e a volte devono lasciare l'ormeggio in condizioni di vento e mare non ottimali, sono più comode da gestire con un gavoncino per l'ancora a prua ... ma su questo punto è aperta la discussione.
Le due barche sono state due gioiellini migliorabili, Ginevra uno spettacolo di manovrabilità e abitabilità a cui mancava solo un rialzo nel bottazzo per evitare di scivolare in mare quando il mare ti sbatacchiava e dovevi manovrare a prua e Afrodite un piccolo ma comodo yacht, dotato anche di avvolgifiocco e con un timone degno di un dodici metri delle cui dimensioni ti rendevi conto ogni volta che ti avvicinavi a riva di poppa.
Gli equipaggi sono stati bravi e all'altezza della situazione e la mia impressione che attende una conferma scritta è che ci siamo divertiti moltissimo, alla fine eravamo un po’ stanchi ma non più di tanto e pronti a ripartire per un secondo giro.
Per esperienze future ovviamente si possono pensare itinerari e tempi diversi, magari in periodi meno affollati.
Non mi dilungo di più un caro saluto a tutti
NDR
È vero ci siamo divertiti moltissimo, ringraziamo Gianni Moretti per il bel resoconto e speriamo di poter ripetere in un futuro non troppo lontano una esperienza che ci ha arricchito tutti.
Nella gallery si possono vedere le foto (Elba - agosto 2005) |